PRESENTA :
UCCIDI CIO' CHE NON VEDI, UCCIDI SENZA ESSERE VISTO.
Mi ritrovai in una gilda di mercenari per ricavare informazioni utili per rivendicare la mia amata. Dunque dovevo dimostrare la mia fedeltà alla gilda; così come dovevano farlo anche altri da poco entrati, miei futuri alleati di avventura, ed è così che scendo a patti con qualcuno che pensa essere al di sopra di me. Era una missione di accettazione o iniziazione, qualunque nome gli davano per me era solo una missione senza retribuzione, ma ero disposto a qualunque sacrificio, anche ad abbassarmi ad essere trattato come un novizio.
Dovevamo uccidere uno spettro di nome … non ha importanza, in una città che tutto sommato ricordo solo per aver preso una stanza da solo in una taverna, mentre gli altri 3 dormivano in una stessa stanza … non li capirò mai, hanno paura? Non vogliono pagare? Eppure ho costretto il taverniere a non farci pagare.
Non saranno mica tendenti a quelle pratiche sessuali sadomasochiste ? M’immagino quell’ alto elfo in mezzo a quei 2 brutti esseri; anzi, in realtà mi immagino solo le loro teste sul pavimento, lontane dai loro corpi, se ciò fosse vero e avrebbero a che fare con me.
Dunque ero, come si suol dire per voi esseri umani o razze dal cuore tenero, “in compagnia” di 3 forse abili guerrieri: Un alto elfo, un Mago che sembra essere intelligente ma si perde in cose futili ed inoltre è troppo buono, un Tiefling, un Warlock che non ho ancora inquadrato bene, ha dei segreti di cui non mi importa nulla ed è abbastanza maldestro, forse senza lui avrei risolto svariate situazioni con il minimo impegno, e infine c’è un Dragonborn, un Fighter che tutto sommato ha un’intelligenza minima, ma non parlo di essere uno studioso o cosa, nemmeno io lo sono, piuttosto sembra essere impacciato anche nell’arte di combattere, infatti mi domando come è possibile che è ancora in vita se dice di essere esperto di guerre? Inoltre quest’ultimo è abbastanza timoroso ma, ciò non mi preoccupa, non ho paura di avanzare per primo; però, a differenza degli altri, lui una vera e propria utilità, dal mio punto di vista, ce l’ha: fiancheggiare il nemico.
Dopo che l’alto elfo ha svolto le sue mansioni da turista, visitando una chiesa, e conversando con un qualche uomo, veniamo a conoscenza del posto dove risiede il suddetto spettro, ma questi sono dettagli poco interessanti, tutto ciò che non riguarda il sangue è poco interessante. Anzi, un altro evento interessante è stato l’aver incontrato Ghesh, colui che ci darà l'incarico e informazioni sulla missione da compiere e che scoprirò avere informazioni utili per me.
Ci addentriamo in un luogo che sembra essere un castello, piuttosto in rovina dall’esterno, ma entriamo senza timore, se escludiamo il Dragonborn. C’è un’ ampia stanza con un grandissimo ritratto di fronte a noi e data la sua megalomania costui doveva essere il proprietario e sicuramente l’essere avidissimo che avrebbe continuato ad abitare questo posto dopo la morte.
C’è da dire che lo stimavo già, ma la stima finisce ben presto quando l’odore del sangue non si fa sentire da un pezzo e allora l’essere muscoloso, il Dragonborn, sposta il quadro per vedere cosa c’è dietro, io avrei semplicemente tagliato gli agganci con un po’ di movimento -a mo’ di stretching per me-.
Ci addentriamo tra le stanze, ci sono trappole, perdiamo molto tempo nel disinnescarle ed evitarle, talvolte venire colpiti. Dopo un po' ci raggiunge inaspettatamente un altro, basso e inguardabile, “compagno” inviato dalla gilda. Non facciamo tante storie, lo accettiamo poiché potrebbe servirci e mal che vada annuserò il suo denso sangue che scorre lentamente sulla mia spada. Fiuto battaglia...
Cerco di svelare l'arcano sporgendomi da un angolo e qualcosa prova a colpire l'aria, di certo non me poichè l'ho evitato con estrema facilità. Ora riesco a vedere chiaramente, esseri che si ergono a difesa del castello dopo essere stati rianimati e sciocchi loro a fronteggiarmi, del resto erano semplici scheletri.
Trovo alcune pietre preziose che furtivamente ripongo nella mia sacca… non giudicatemi(e poi non vi conviene), l’essere più furbo va avanti in ogni situazione.
L'idea di sgozzare il nano inizia a premermi dal momento in cui gli scheletri non sanguinano.
La ricerca continua, gli scheletri aumentano, sosteniamo una dura, si fa per dire, battaglia in una strettoia. E’ stata dura perché il Tiefling ha voluto mettere in mostra uno dei suoi giochetti da circo, molto probabilmente è stato espulso da Moira Orfei quando era ancora un piccolo orfano poiché non riusciva a far roteare 3 palle di fila, e ha steso il nano.
Poche storie, lo rianimano perché vogliono perdere tempo, ma aspetto, ho detto che avrei fatto sacrifici …
Ritorniamo nella stanza iniziale dove si fa vedere finalmente lo Spettro ed avevo ragione, era proprio lui. Evoca alcuni suoi servitori ed inizia una feroce battaglia, questa volta è stata dura perché dopo avergli inflitto svariati colpi con la mia spada sembrava non risentirne minimante, però l’alto elfo ha risolto la situazione con alcune sue magie, che ai miei occhi appaiono solo come infantili fuochi d’artificio.
Ce “l’abbiamo” fatta, ma dove è il Sangue? La mia Spada ha SETE !
TESTO: Ferrara Michele "Texhnolyze"
ILLUSTRAZIONE: Tafuro Giovanni "JohnTaf"
NOTA : "Per precauzione, anche se crediamo non necessaria, se qualcuno volesse prendere un'immagine dal Blog, chiediamo con cortesia di mandarci prima un messaggio privato e poi di citarne la fonte. GRAZIE"
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